RAI: UNIRAI, ‘CHI PARLA DI TELEMELONI FA CAMPAGNA ELETTORALE, LASCI FUORI GIORNALISTI

(Adnkronos) – “La nostra manifestazione di oggi non è stata contro qualcuno ma per difendere l’autonomia dei giornalisti della Rai sotto attacco da parte di chi, ogni giorno, si inventa delle campagne strumentali per attaccare l’azienda e una categoria, come quella dei giornalisti, che non ci sta a questo gioco. Quindi chi oggi parla di TeleMeloni lo fa evidentemente in maniera del tutto strumentale per trovare argomenti per la sua campagna elettorale. Trovasse tutti gli argomenti che vuole per la sua campagna elettorale ma non metta in mezzo la categoria dei giornalisti Rai”.

Così all’Adnkronos Francesco Palese, leader del sindacato Unirai, che oggi ha promosso un sit-in per la libertà di stampa, davanti la sede di viale Mazzini, in risposta a quello del Pd, a cui ha partecipato la segretaria Elly Schlein. “Provocatoriamente – ricorda Palese – nei giorni scorsi abbiamo invitato qualcuno di questi esponenti politici ad assistere alla riunione di sommario del Tg1 dopo l’ennesimo attacco e poi ci siamo sentiti attaccare in maniera, anche violenta, da parte degli esponenti di questo partito. Da qui è nata l’idea di rispondere per dire che i giornalisti Rai sono delle persone serie, che hanno un riferimento in quella che è la deontologia professionale e non ci stanno a essere etichettati come giornalisti faziosi”.

Al presidio “eravamo circa una ottantina, tutti senza permesso sindacale, quindi ci siamo giocati un giorno libero pur di esserci. Abbiamo fatto una ‘sbandierata’ con il sottofondo dell’Inno di Mameli per fare un ponte ideale con Sanremo”, riferisce Palese. Anche stasera – prosegue – “abbiamo ricordato come il nostro sindacato, nato da poco in Rai, si vede ogni giorno attaccato, oltre che da questi politici, da una certa stampa che ci ha definito in tutti i modi senza neppure degnarsi di farci una telefonata per avere tutte le informazioni di cui aveva parlato. Quindi Unirai detiene già il record del sindacato più attaccato della storia, forse semplicemente perché ha rotto il monopolio all’interno della Rai. Questi signori – conclude – si mettessero l’anima in pace perché quella della Rai è adesso la stagione del pluralismo anche in ambito sindacale. Non accettiamo lezioncine da nessuno su questo”, ammonisce. (Fei/Adnkronos )

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