Per il “giusto contratto” e contro il precariato
Dopo il presidio organizzato da Unirai lo scorso 16 ottobre, i giornalisti Rai della cosiddetta ‘FASE 2’ – oltre 200 professionisti che non sono assunti con regolare contratto giornalistico, ma che lavorano quotidianamente nei programmi di informazione come collaboratori a partita Iva o inquadrati come programmisti multimediali – hanno deciso di scendere in piazza.
Si tratta – informa una nota – di “centinaia di professionisti che realizzano e mettono in onda format storici come Agorà, Report, Presa Diretta, Mi Manda Raitre o Chi l’ha Visto – per citarne solo alcuni – in condizioni di precarietà formale e di fatto.
Nelle redazioni, in cui sono regolarmente la maggioranza, lavorano gomito a gomito con colleghi regolarmente assunti come giornalisti, senza però avere stessi diritti e garanzie. Da troppi anni ormai, attendono l’assunzione con il giusto contratto.
“È ora di cambiare – prosegue la nota -. È ora di riconoscere dignità e sicurezza a chi fa informazione nel servizio pubblico: per la dignità del lavoro, per una informazione libera, per una Rai che rispetti le regole, per combattere il precariato.
Presidio a partire dalle 11.00 di martedì 12 novembre, davanti alla sede RAI di viale Mazzini. Sono invitati a partecipare i rappresentanti del Cda, i componenti della commissione di Vigilanza Rai, FNSI, Associazione Stampa Romana, Usigrai, Unirai e i rappresentanti dei Cdr”.
Sempre con i colleghi #precari #Rai che aspettano di essere regolarizzati.
— Francesco Palese (@FrancescoPalese) November 3, 2024
I possibili tagli in #manovra non siano un alibi per nessuno. Vanno assunti.
Si risparmi sui 300 milioni di consulenze esterne. #unirai pic.twitter.com/HFq9Gb8zin