NUOVA TAPPA DEL NOSTRO PERCORSO DI CRESCITA
“Queste elezioni sono una nuova fondamentale tappa per Unirai. Rappresentano un punto di svolta importante per rafforzare il sindacato all’interno della Rai. Con organismi formati da eletti con un mandato derivante dal voto degli iscritti, gli unici in grado di determinare la strada da seguire”.
Lo afferma Francesco Palese, segretario di Unirai, liberi giornalisti Rai, in vista del congresso del 25 giugno che vedrà gli iscritti partecipare al voto per il rinnovo degli organismi previsti dallo statuto del dipartimento autonomo della Figec Cisal.
“Sarà un congresso aperto a tutti. Chi non è ancora iscritto – aggiunge – può ancora farlo e se lo fa entro il 20 giugno può anche candidarsi.
“Bisogna crescere, allargare la nostra base e risultare credibili agli occhi dei colleghi che ci guardano per capire cosa siamo e cosa vogliamo essere”, prosegue Palese.
“Rivendico con orgoglio la scelta di sostenere i colleghi del Gr nello sciopero riuscitissimo contro il piano aziendale di accorpamento di alcune testate. È l’aver partecipato a quello sciopero che ci ha dato la credibilità necessaria per dire invece NO allo sciopero politico del 6 maggio, un autentico e storico flop.
Abbiamo dimostrato in quell’occasione grande compattezza, a tutti i livelli. La stessa compattezza dimostrata nel sostegno al nostro candidato in Cda Davide Di Pietro. Una scelta strategica azzeccata.
Venendo alle questioni sindacali che saranno centrali nei prossimi mesi penso che il tema degli organici sia prioritario. Troppe redazioni sono in sofferenza, molti vanno in pensione senza essere sostituiti.
Selezione pubblica e fase 2 del giusto contratto non sono quindi più rinviabili, come non lo è un riconoscimento della testata per i giornalisti delle reti. Ci sono poi altre questioni, come l’ottimizzazione della gestione delle trasferte per i colleghi inviati nei territori dove si raccontano le notizie.
Poi la questione del nuovo accordo sul premio di risultato: non deve penalizzare nessuno. Bisogna rilanciare le sedi regionali e favorire (non ostacolare) la mobilità dei colleghi che chiedono un trasferimento.
Bisogna fare squadra. Questa è la sfida”.