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DA TV2000 UNA PROPOSTA INDECENTE AI PRECARI

La proposta avanzata da Tv 2000 a decine di precari che lavorano da anni per l’emittente della Cei di rinunciare a tutto il pregresso in cambio di 500 euro e di un nuovo contratto da “falsa partita iva” è una proposta indecente.


Invitiamo i colleghi a rispedirla al mittente e offriamo loro il nostro supporto incondizionato anche a livello legale perché si sta tentando di mettere in discussione un principio sacrosanto: quando si concilia lo si fa per migliorare la propria posizione, ossia per essere assunti con un giusto contratto.


Ci dispiace notare che questi comportamenti vengano assunti da chi dovrebbe testimoniare ben altro in tema di diritti sociali.

Siamo al fianco dei lavoratori di Tv 2000 così come siamo al fianco dei precari Rai che aspettano da troppo tempo di essere regolarizzati.
Lo afferma il sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai.

Quello in atto a Tv2000 e’ un tentativo maldestro volto a sanare rapporti di lavoro precari a partita IVA stipulati con circa 50 giornalisti.

Contratti che di fatto dissimulano un vero e proprio rapporto di lavoro giornalistico subordinato con privazione della giusta retribuzione secondo l’art 36 della costituzione e del CNLG applicabile.

Senza trascurare l’elusione contributiva ai danni dei giornalisti e degli enti previdenziali competenti.


Ai giornalisti viene offerta la modestissima somma, direi un obolo, di euro 500 per certificare il rapporto di lavoro autonomo a partita IVA per rinunciare ad ogni pretesa pregressa.

In cambio non una stabilizzazione, come ci si aspetterebbe, bensì un nuovo rapporto di lavoro sempre autonomo.
Insomma un prendere o lasciare in vista della scadenza dei contratti al 30 giùgno. Diversi giornalisti per non perdere questa opportunità saranno costretti a firmare una proposta contrattuale del tutto illegittima e ai limiti del lecito.


Molto mi hanno già contattato per avere giustizia cosa che sarà fatto come già avvenuto contro tante alte testate compreso la RAI.


Mi auguro che prevalga la ragionevolezza e la legalità anche in nome della legge oltre che di nostro Signore. Lo afferma il legale Enzo Iacovino.

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