“Basta tagli sulla pelle della Rai. Pronti a tutte le forme di mobilitazione per scongiurare quello che sarebbe il colpo di grazia per un’azienda con 12 mila dipendenti che sta trovando, tra mille difficoltà, la strada del risanamento”.
Lo afferma il sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai, in merito alle indiscrezioni sulla prossima legge di bilancio.
“Oltre alla conferma del taglio del canone ora si prevede anche – continua Unirai – lo stop all’aumento delle spese per il personale rendendo impossibile dare un futuro certo alla Rai. Questo ultimo porterebbe immediatamente al blocco del rinnovo contrattuale per impiegati/quadri/operai attualmente in discussione; un dramma per quasi 10.000 lavoratrici e lavoratori”.
“Non si può costringere il Servizio Pubblico – conclude Unirai – a rinunciare al suo ruolo di prima azienda culturale italiana, primo gruppo editoriale nazionale e tra i primi 5 broadcaster pubblici europei; in questo modo si rischia di vanificare gli effetti del piano industriale da poco varato.
Il canone, invece, come ribadiremo agli Stati generali, deve essere adeguato a quello degli altri paesi europei”.