Gentili colleghi,
dopo l’incontro con l’Azienda dello scorso 16 Gennaio, siamo tornati sulla questione delle trasferte scrivendo alle strutture competenti, accogliendo numerose sollecitazioni che sono arrivate da parte vostra.
Di seguito la criticità e le richieste avanzate da Unirai.
OBBLIGO PAGAMENTI ELETTRONICI
La nuova normativa nazionale impone pagamenti elettronici per tutte le spese di viaggio. Una legge che non si concilia con il lavoro di inviato giornalista, che per sua natura spesso è tenuto a riportare eventi in zone dove questo non è possibile.
Molti dei giornalisti si muovono anche in situazioni in cui il pagamento con carta di credito o bancomat è impossibile oppure difficile date le condizioni ambientali (zone di guerra, paesi esteri, zone colpite da alluvioni o disastri ambientali).
PASSARE DAL CARTACEO A UNA PIATTAFORMA DIGITALE
In aggiunta l’azienda impone di rendicontare IN CARTACEO tutte le spese sostenute, non solo gli scontrini, ma anche tutte le altre spese effettuate in modo telematico. In sostanza di stampare montagne di carta che potrebbero essere evitate. Pagamenti elettronici ma rendicontazione cartacea.
Un sistema molto complesso, a danno delle tasche dei colleghi che spesso (considerando anche la tassazione di alcune voci) sono penalizzati dai lavori in trasferta, dove non tutto viene messo a rimborso.
In più si chiede di documentare attraverso il conto corrente personale del dipendente la prova di ogni pagamento (qualora non ci sia copia cartacea della transazione) senza fornire carte di pagamento aziendali.
L’eccessivo carico di documentazione e la produzione in originale dei fogli appare una bizzarria.
Il tutto per ANTICIPARE centinaia, in alcuni casi migliaia di euro, che saranno restituiti dopo 90 giorni.
Auspichiamo un alleggerimento delle procedure e l’avvio di una piattaforma digitale che consenta di allegare la documentazione delle spese in formato pdf o similare al fine di agevolare e possibilmente rendere più rapida ed efficiente la restituzione delle spese sostenute.
Le trasferte potrebbero progressivamente “sburocratizzarsi” puntando sempre più a sistemi digitalizzati (più sicuri e tracciabili, oltre che immediati nel caricamento delle spese).
La questione spese sta diventando davvero onerosa in tutti i sensi per i giornalisti in missione.
NOLEGGIO AUTO
Alla già menzionata vicenda dei taxi per il raggiungimento degli aeroporti in cui si trovano le agenzie della società Noleggiare (per la quale le spese di viaggio da e per l’aeroporto non sarebbero più rimborsate) aggiungiamo una serie di criticità ormai ataviche: l’azienda ha stretto una convenzione con la già citata società Noleggiare, che, a differenza della precedente società Hertz, ha poche sedi in Italia e quasi tutte negli aeroporti che distano molti chilometri dai centri urbani.
AUTO PROPRIA: ADEGUARE I RIMBORSI
Inoltre, riteniamo sia doveroso operare un adeguamento al rimborso chilometrico fermo a 0,17 euro per i colleghi in trasferta con mezzo proprio. Appare illogico che per i colleghi a partita Iva invece il rimborso sia di 0,25 al km.
Altro nodo riguarda gli anticipi per le missioni. Spesso emergono ritardi burocratici nella liquidazione delle trasferte. In quel caso l’anticipo viene detratto direttamente in busta paga e dunque su un collega pesa, oltre all’anticipo detratto, anche il carico di una trasferta fatta ma non liquidata.
CARTA DI CREDITO AZIENDALE
Ribadiamo che sarebbe opportuno che, nei limiti dei controlli e dei plafond disponibili, si provveda a dotare i giornalisti di una carta di credito aziendale a fine di alleggerire il peso economico delle uscite.
HOTEL CONVENZIONATI
Si auspica, inoltre, l’uso dei voucher per gli hotel in Italia al fine sempre di ridurre gli anticipi personali del dipendente in missione.
La questione hotel merita anche un’approfondita riflessione perché sono in molti a sostenere che gli hotel convenzionati spesso non applichino le tariffe proposte su Raiplace. La ricerca di alloggi alternativi toglie tempo al giornalista sul campo, con a volte ulteriori attese per le lungaggini burocratiche di autorizzazione o di ricerca da parte di Cisalpina.
Vi chiediamo di accogliere queste riflessioni per arrivare a definire nuove disposizioni in materia.